Da quando ho cambiato tastiera del computer, la domestica si sente in dovere di chiudere i piedini che la tengono leggermente alzata. Ogni volta che poi torno al computer impiego il tempo dell’avvio a risistemare i piedini. Non è un problema: come li sposta lei io li rimetto a posto. E’ solo che non vorrei che lei pensi che sono uno sciattone disordinato che si dimentica di mettere i piedini al loro posto, e che la costringe ogni volta ad una fastidiosa operazione, come si trattasse non di semplici piedini da tastiera, ma ad esempio della celebre tavoletta del water. Non è poi solo lei: anche la sua collega che si occupa del mio ufficio fa lo stesso, quindi deve essere una disposizione di categoria. Quando poi si trovano alle riunioni del sindacato di categoria probabilmente citano numerosi esempi di maleducati come me che si dimenticano di riporre i piedini a dovere.

Ho notato che il personaggio donna delle pulizie non è mai stato analizzato a dovere. Devo proporre il personaggio alla mia amica che ha inventato il campione di tennis, per sapere cosa ne pensa. Se poi questa mia amica imparasse a cliccare sulla scritta “No Comments” in cima ad ogni articolo, non dovrei poi essere io a riportare i suoi pensieri qui dentro.

la donna delle pulizie

Intanto cerco di spiegarle un po’ il personaggio: la donna delle pulizie lavora quando gli altri sono assenti: è a casa loro quando sono al lavoro, è sul loro posto di lavoro quando questi sono a casa. Mentre lavora eredita completamente il potere del luogo occupato, e ne interpreta il ruolo a modo suo. Risponde alla posta elettronica, aggiusta presentazioni, prende decisioni aziendali. Mentre fa questo inveisce contro i cafoni che si ostinano ad abbassare i piedini delle tastiere. In questa sua vita parallela al paesotto influisce in maniera clandestina alle vicende principali dei nostri, che traggono beneficio inconscio o frustrazione dai suoi atti. Quando poi i nostri si ritrovano a parlare del più e del meno nella taverna dell’ex campione di ping pong, dopo aver parlato della loro completa padronanza del loro lavoro di manager si lamentano tra di loro del fatto che la nostra donna delle pulizie non pulisca assolutamente i battiscopa, gli disordini le cose sulla scrivania e ovviamente debbano ritirare fuori i piedini della tastiera. La nostra donna delle pulizie invece si vanterà delle prodezze che ha compiuto con le sue amiche, della incapacità dei nostri protagonisti a tirare insieme una presentazione come si deve senza il loro intervento. E dei piedini delle tastiere.

Può andare?

Ieri ho scritto un po’ di parole sull’ex campione di ping pong dall’oscuro passato, e ora devo definire un po’ meglio il suo alter ego, il campione di tennis.

Il campione di tennis nasce da uno spunto che ho offerto ad una amica durante una conversazione. In poco tempo si è resa conto di avere una parte di rilievo nel progetto tarme, e che questo ruolo, ancora da chiarire bene, l’avrebbe portata ad avere a che fare con molti uomini, per indole innata del personaggio. La cosa pare sia piaciuta anche troppo perché subito lei stessa, cogliendo appieno lo spirito del progetto, ha creato un personaggio nuovo: il campione di tennis. Prima del campione di tennis lo stesso ex campione di ping pong non era completo: il suo carattere era ancora vago, forse oscuro e taciturno, forse allegrone e gioviale. Non si capiva bene come uno che dovesse nascondere un misterioso passato potesse aprire una taverna in un paese. Il personaggio ha preso forma con la nascita del suo alter ego: il campione di tennis.

Il campione di tennis pare sia l’unico a conoscere l’ex campione di ping pong da prima che questo entrasse in paese. La mia amica dice che è perché sono cugini, e che uno dei due è stato concepito durante una olimpiade. Potrebbe essere un interessante sviluppo per una puntata più avanti. L’inventrice del campione di tennis vuole che lui sia decisamente bello. Un figo, per dirla con le sua parole. Qui non so bene come fare un campione di tennis bello, perché nel mio immaginario un giocatore di tennis da web-novela ha i capelli un po’ lunghi e la fascia. Penso sempre a Richie Tenenbaum. Eccolo qui.Richie Tenenbaum

Non so se alle donne piace. Devo chiedere a loro, perché nel progetto tarme tutti i personaggi maschili sono creati per appagare l’universo femminile.

Il nostro uomo è un campione di tennis, ma ancora in forze. Ha successo nello sport perché si allena con costanza. Uno sportivo serio, che vedremo spesso girare con la borsa a spalle, o i calzini sporchi di terra rossa. Basta solo studiare il modo di inquadrare dei calzini, senza che la cosa appaia un po’ forzata, o che appesantisca la scena. Inoltre non vorrei che si possa pensare che lui sia una persona poco pulita, che dopo aver fatto la doccia alla fine dell’allenamento si rimetta su i vestiti usati. Evidentemente questa cosa dei calzini sporchi di terra rossa va studiata meglio.

Dicevo che il nostro si applica costantemente allo sport, e questa è una cosa che lo distingue dall’ex campione di ping pong, che invece è portatissimo per qualunque cosa. E’ un aspetto interessante: mentre l’uno si applica costantemente nel tennis, per mantenere la posizione, l’altro non ha bisogno di questo, e riesce in tutto subito e senza problemi. Inoltre mentre il primo tra grande soddisfazione dai suoi infiniti sforzi nel tennis, l’altro non dà peso a niente di quello che fa, nonostante gli riesca benissimo. La cosa non fa che aumentare l’astio del campione di tennis verso l’ex campione di ping pong. E la cosa sfocerà un un intricato triangolo amoroso con la donna, ancora da definire, e in una partita a tennis risolutrice. L’inventrice del campione di tennis dice che vincerà l’ex campione di ping pong, come sarebbe naturale in un film. Non so se gli concederemo questa vittoria così facilmente: mi sembra troppo banale e poco educativa, anche se in linea con i personaggi. dovremo parlarne.

Ieri ho incontrato quello che potrebbe essere un ottimo attore per il campione di tennis: aspetto una sua risposta. Rientra più nella mia visione del personaggio che in quella della sua inventrice. Starà a lui interpretarlo a dovere, nel caso accetti la parte. Se non accetta c’è il rischio che tocchi a me, ma non mi vedo troppo bene nella parte del tennista figo, oppure al mio collega di progetto. Oltre a giocare occasionalmente a ping pong ci capita di giocare a tennis, e questo ci aiuterebbe a entrare nella parte, però purtroppo sia io che lui però non disponiamo di lunghi capelli che avrei voluto a coronare la testa del personaggio, insieme alla fascetta di spugna. Anche questo va risolto. Ora è spuntato il sole, e magari riesco a tirare insieme un’altra riunione di progetto con lui, o a tennis o a ping pong.

Il personaggio che fino ad adesso si è meglio definito è l’ex campione di ping pong dall’oscuro passato. E’ nato mentre facevamo una delle nostre riunioni, giocando a ping pong. E’ naturale che fosse questo lo sport prescelto. Poi è uno sport molto trascurato, e se ci muoviamo per tempo riusciamo a farlo diventare famoso prima che lo faccia l’olimpiade in Cina.

Il nostro arriva nel paese per ultimo, ed è il per questo che ha un oscuro passato. Ogni paese piccolo ha bisogno di qualcuno di cui parlare, e lui è adattissimo.

Dobbiamo ancora definire il carattere. A grandi linee però possiamo dire che è un alcolizzato, ma astutamente apre una taverna per ufficializzare il suo vizio. La taverna sarà ispirata al ping pong, e sarà meta frequente di incontri per la nostra web-novela. Magari ci mettiamo un po’ di feticci di questo sport attaccati alle pareti, un po’ di finte coppe di latta, e così via. Anche qualche bandiera della Cina. Se poi troviamo un attore cinese per fare il cameriere o l’oste dietro il bancone è il massimo. In un attimo sarebbe pronta una parte di un certo spessore anche per lui, a base di un passato trascorso con il nostro ex campione in terra cinese. La cosa inizierebbe a diventare seria.

Se uno apre una taverna non può essere un tipo schivo e notturno. Più facilmente sarà uno bruciato dalle esperienze precedenti, con un atteggiamento di chi fa le cose senza trovarci più il gusto, come se non potesse raggiungere più le vette del passato. Ovviamente non farà una vita dimessa, ma sarà protagonista in molte cose del paese. L’importante che ogni cosa venga fatta con trascurato mestiere, con una sufficienza che irriti tutti gli uomini del paese, e faccia invaghire le donne.

Già si parlava della prima puntata, e del fatto che inizi con la celebrazione di un battesimo. Il nostro è facile che sia parte attiva nella questione bambino. O è il padre presunto, o quello effettivo. Magari tutti e due: un’idea inedita, per una soap.

Durante la stesura dell’articolo ho spiegato ad una amica che dovrà interpretare la madre del bambino. Madre effettiva, non presunta, ovviamente. Lei suggerisce l’ingresso nel progetto di un secondo campione dello sport, già abitante nel paese. Personaggio ancora da definire bene, ma come antitesi dell’ex campione di ping pong. E’ facile che questo tizio sia l’unico legame con l’ex campione di ping pong precedente al suo ingresso in paese, per una serie di ruggini da sviluppare in corso d’opera. Chiaramente se il primo è il padre effettivo, questo sarà quello presunto, e viceversa. Ci sarà sicuramente un duello sportivo tra i due, l’ha deciso l’attrice- autrice-madre del bambino. forse anche lei non ha ben chiaro di chi sia il figlio, e lascia che sia lo sport a decidere.

Vedremo chi vincerà.

Trecentoottantasette parole di spiegazione.

L’idea che sta dietro tutto nasce da una festa degli alpini, a pasquetta. Noi vecchi amici, invece di approfondire la conoscenza di un gruppo di ragazze presenti al nostro tavolo, amiche dell’amica di una nostra amica, ci siamo persi in un delirio di fantastiche idee, presto approdate a una idea forse nuova: una web-novela dinamica. Nessuno di noi è molto ferrato in fatto di telenovele, ma non ce ne facciamo un problema. Io ho seguito con passione le vicende di Patemi, ma erano un po’ frammentarie perché comparivano all’interno di altre storie, con come protagonista un papero mascherato. Un’amica ci ha riassunto brevemente le questioni amorose che si sviluppano e si annodano tra loro nel Fürstenhof, durante una puntata. Ci siamo fatti un’idea. Un altro nostro amico ci ha coinvolto in una trasferta fuori della comunità europea, con la scusa che teneva un concerto in un luogo che era identico al Fürstenhof stesso. In effetti ci assomigliava molto, ma solo esteriormente: la gente stava seduta molto compostamente e nessuno ha dovuto soddisfare passioni irrefrenabili durante il concerto, almeno per quello che ho visto io. Io ho avuto dei bollori inspiegabili all’inizio. Ho scoperto che arrivando in ritardo il posto che ho preso, l’ultimo rimasto, era appena davanti ad un radiatore gigantesco, forse l’unico per scaldare il piccolo teatro. I bollori del Fürstenhof, è evidente.

Ecco quello che abbiamo di cultura soap. Non credo che ci serva di più. L’idea di fondo che però è all’origine del progetto non è la telenovela in sé, ma la possibilità offerta tramite blog di interagire con il folto ed intelligente pubblico del web 2.0 . La trama viene iniziata con il povero materiale umano a disposizione, più o meno lo stesso che ha partecipato alla festa degli alpini di pasquetta. Se siamo fortunati riusciamo a superare lo sbarramento del primo livello di amicizie, quello della conoscenza diretta, e a coinvolgere le amiche della nostra amica, con lo scopo subdolo di arrivare ancora alle amiche dell’amica della nostra amica, livello tre. Con il livello sei, i più lo sanno, abbiamo coinvolto tutta l’umanità. Coinvolti i primi e adattati nelle vesti dei primi personaggi, le cose possono iniziare. Aggiungiamo soggettisti, sceneggiatori, personaggi ed attori in corso d’opera.

Vorrei dire altre cose, ma rischio solo di sforare le trecentoottantasette parole del titolo.

Dopo attente discussioni e ponderate analisi tenute in svariate circostanze da alcuni mesi a questa parte sono state compiute le prime opere tangibili per il progetto tarme: la creazione di un indirizzo mail e l’apertura di un blog. Quindi la cancellazione del solito messaggio inutile di benvenuto e la creazione di un messaggio un po’ più sensato, questo.

Si è rivelato assolutamente necessario il reperimento di un titolo al progetto. Senza il titolo non poteva essere aperto un blog, e senza il blog non si poteva tracciare nessuno sviluppo dell’opera. Tutto quello che è successo prima di adesso rimarrà più o meno confinato nelle menti di chi vi ha preso parte, rientrando nella preistoria del progetto tarme. Non che sia successo molto: si sono decise le linee guida del progetto, si sono decisi dei ruoli, alcuni ruoli sono stati assegnati ad alcuni personaggi, altri ruoli sono stati studiati apposta per ottimizzare il materiale umano a disposizione. Da qui in poi inizia la storia, narrata in questa pagine. Per adesso la storia è già finita.